Terrorizzato dal giudizio degli italiani e dal risultato delle urne, il governo ha fatto marcia indietro sul nucleare. Il disastro che si è purtroppo verificato a Fukushima, infatti, ha denudato la propaganda nucleare, rivelando quando sia vecchia, impopolare e antieconomica l'energia atomica. Dai dati in nostro possesso, di fatti, la maggior parte degli italiani, anche tra gli elettori del centro destra, è profondamente contraria ad un ritorno all’atomo.
Secondo la fotorgafia scattata dall' Ipsos pochi giorni fa, attraverso un sondaggio su mille persone, i
pro atomo sono
scesi al 17%, mentre
gli antinuclari sono arrivati al 78%.
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permalink | creato da team_realacci il 20/4/2011 alle 14:36
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Il testo del Decreto Rinnovabili approvato il 3 marzo 2011è un importante passo indietro rispetto al colpo mortale che il Governo stava per sferrare alle fonti rinnovabili. Uno stop che si è avuto grazie alla mobilitazione che ha visto impegnati, oltre che il Partito Democratico, anche forze economiche e sociali, addetti al settore, istituzioni e numerosi esponenti della maggioranza a cominciare dal Ministro Prestigiacomo.
Dopo centinaia di passaggi dello spot ingannevole pagato dal Forum nucleare - sostenuto dalle aziende del settore e presieduto da Chicco Testa - i pro atomo sono scresciuti di soli 3 punti e restano fermi al 32%, mentre gli antinuclari sono a un solido 58%. Solo negli elettori nel Pdl il pressing pubblicitario è riuscito a ottenere una maggioranza di misura dei pro atomo (saliti dal 45 al 51%), mentre in tutti gli altri partiti l'effetto è stato contrario: tra gli elettori del Pd favorevoli sono scesi dal 19 al 17% e in quelli degli altri partiti dal 31 al 28%. E' questa l' opinione degli italiani sulla decisione del governo di aprire centrali atomiche in Italia.
La fotografia è stata scattata dall' Ipsos pochi giorni fa, attraverso un sondaggio su mille persone.
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In vista del Decreto del Governo che riformerà il meccanismo degli incentivi per le rinnovabili nel rispetto delle direttive dell’Unione Europea, il Senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Partito Democratico sulle politiche relative ai mutamenti climatici, ha preparato una nota che smaschera informazioni superficiali ed errate sul costo delle rinnovabili in bolletta.
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permalink | creato da team_realacci il 17/2/2011 alle 19:19
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Il Cresme ha dedicato un rapporto all'analisi dell'impatto socioeconomico delle detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente...
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permalink | creato da team_realacci il 22/12/2010 alle 12:23
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Il sondaggio Ipsos realizzato nell'ottobre 2010 per gli Eco-Dem spiega come è cambiato l'orientamento degli italiani sul nucleare negli ultimi due anni e perché la maggioranza degli italiani è ormai contraria all'energia atomica. Per leggere le domande poste nel sondaggio e le relative risposte basta
seguire il link e aprire il file ppt (460 kb).
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permalink | creato da team_realacci il 18/11/2010 alle 11:43
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“Le navi tossiche: lo snodo italiano, l’area mediterranea e l’Africa", è un dossier di Greenpeace Italia che sintetizza un'inchista di Greenpeace International (
The Toxic Ships) su oltre vent’anni di traffico di rifiuti tossici e radioattivi. Un traffico che in oltre 20 anni ha lasciato a terra diverse vittime e getta una luce più che sinistra sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Ancora. L'inchiesta solleva anche profondi dubbi su come siano state gestite le operazioni per fare luce sul presunto ritrovamento del relitto della “Cunski”, al largo di Cetraro. Per leggere la sintesi in italiano dell'inchiesta di Greenpeace basta seguire
questo link.
Per leggere il documento originale
The Toxic Ships nella versione integrale, invece, basta seguire questo
secondo link.
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permalink | creato da team_realacci il 18/6/2010 alle 16:39
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La green economy in Italia
Le proposte del Partito Democratico del rilanciare l'economia
Per fronteggiare la crisi e lavorare per un futuro migliore dobbiamo al tempo stesso agire in due direzioni. La prima è quella di difendere, nella crisi, le aree più deboli, di impedire che qualcuno rimanga indietro, che la società si strappi. Bisogna al contempo individuare quali sono i terreni, i settori e dunque le scelte concrete che consentono di rilanciare l’economia. Larga parte di queste scelte incrociano la green economy. Intesa non solo come settori legati alle fonti rinnovabili, al risparmio energetico, alla edilizia di qualità, al trasporto a basso impatto, alle produzioni di beni e merci a minor impatto ambientale. Più in generale una scommessa sull’innovazione, sulla ricerca, sulla conoscenza, sulla qualità, sul legame con la nostra storia e i nostri territori appare la più solida prospettiva per la nostra economia. Una prospettiva peraltro in parte già in atto e che ben si concilia con la vitalità e versatilità del nostro sistema di piccole e medie imprese.
Di tutto questo si parla nel documento La grenn economy in Italia. Per leggere il documento basta seguire
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Cinquanta anni di nucleare militare e civile e di smaltimento non regolamentato dei rifiuti radioattivi...
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Il PIQ, Prodotto interno di qualità, è un indicatore ideato dalla Fondazione Symbola che misura il quantitativo di Pil "di qualità".
Per leggere la ricerca sul PIQ della regione Toscana, pubblicata a dicembre 2009, segui
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permalink | creato da team_realacci il 3/12/2009 alle 22:43
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