Senza il coraggio e il sacrificio dei partigiani avremmo riavuto la libertà, con la sconfitta del nazifascismo, ma non la dignità e l’onore. Li muoveva l’amore per la libertà, per la Patria, la voglia di un futuro migliore...
Giovedì 16 aprile per la prima volta, in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione, gli orgogliosi rappresentanti delle associazioni partigiane hanno avuto accesso e parola in Parlamento, nell’Aula della Camera dei Deputati. Una mattinata emozionante e simbolicamente importantissima...
Non riesco a leggere senza emozionarmi la testimonianza di chi è morto per ridarci libertà e dignità. Non erano mossi da valori ideologici ma da amore per la patria e per la famiglia, dall'onore, dal dovere. E' il caso di Pietro Benedetti, un ebanista comunista, che fu fucilato a Roma nell'aprile di settant'anni fa...
Per non dimenticare i fondamentali... Patria, famiglia, dovere, onore, speranza tra i valori di chi ha dato la vita per la nostra libertà e la nostra dignità. Un bellissimo e struggente brano tratto dalla lettera scritta da Pietro Benedetti, un ebanista comunista, alla moglie durante la prigionia. Fu fucilato a Roma nell'aprile del '44...
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permalink | creato da team_realacci il 25/4/2013 alle 9:41
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Per ricordare le speranze e i valori che animavano quanti hanno perso la vita per restituirci libertà e dignità.
Brano della lettera scritta alla moglie durante la prigionia da Pietro Benedetti, un ebanista comunista fucilato a Roma nell’aprile del ’44
”Vi sono nel mondo due modi di sentire la vita. Uno come attori, l’altro come spettatori. Io, senza volerlo, mi sono sempre trovato fra gli attori. Sempre fra quelli che conoscono più la parola dovere che quella diritto. Non per niente costruiamo letti perché ci dormano su gli altri. Tutta la mia educazione, fin da ragazzo, mi portava a farmi comportare così. Ed anche ora, di fronte allo scempio della Patria, dei nostri focolari, delle nostre famiglie, io sentivo che era da codardi stare inerti e passivi. Ma forse con ciò calpestavo i miei doveri verso la famiglia? No, perché la causa che avevo sposata altro non era che quella dei nostri figli e delle nostre famiglie. Non sappiamo cosa sarà l’avvenire che io comunque già sento più bello, più buono del triste presente, di questo terribile oltraggio all’umanità. Ma qualunque esso sia e io dovessi essere inghiottito da questo vortice tremendo, che annienta uomini e cose, di fronte al giudizio dei miei figli, preferisco essere il padre che ha risposto all’appello del dovere, anziché il codardo che se ne sottrae.”
Roma, 24 aprile 2010
"Dal presidente Giorgio Napolitano giungono parole di alta politica. Un messaggio di unità e di amore per la patria che speriamo venga accolto da tutte le forze politiche in un momento difficile come quello che stiamo attraversando”, lo afferma Ermete Realacci (PD), commentando le parole del Presidente della Repubblica in occasione delle celebrazioni del 25 aprile.
Ufficio Stampa On. Realacci
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permalink | creato da team_realacci il 26/4/2010 alle 10:15
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Mi piace celebrare il 25 aprile con questo brano dalla lettera scritta alla moglie durante la prigionia da Pietro Benedetti, un ebanista comunista fucilato a Roma nell’aprile del ’44. Difficile non riuscire a trovare in queste parole le radici della nostra identità e del nostro voler bene all'Italia...